Achill Island è la più grande e forse la più selvaggia delle isole irlandesi. Panorami incredibili che spaziano dalle brughiere alle montagne mozzafiato, alle spiagge e baie dalle acque turchesi, ai villaggi affacciati sull’oceano. Impossibile non innamorarsi di questo angolo occidentale della verde Irlanda, che sa di antico e di natura incontaminata.
Natura incontaminata
Spiagge montagne e scogliere, ad Achill Island c’è l’imbarazzo della scelta. La natura sembra aver regalato a questa piccola isola tutto quello che madre natura poteva immaginare. Per gli amanti delle spiagge, diventano imperdibili:
- la Keem Bay, ti sembrerà di essere ai Caraibi per il colore cristallino delle acque, ma lo sguardo oltre il mare ti riporterà alla realtà dopo aver visto il verde smeraldo delle scogliere che la contornano, una fra tutte la bizzarra Moytoge Head;
- la Keel Beach, immensa ed emozionante spiaggia, ideale per il surf;
- la Dooagh beach, lo strano caso della spiaggia scomparsa, restituita dall’oceano nel 2017, dopo ben 33 anni
- Cathedral Rocks, l strabilianti scogliere scolpite dal vento e dal mare
- Croaghaun, (Cruachán in gaelico irlandese) scogliere a picco sull’oceano, le più alte d’Irlanda e delle isole britanniche, accessibili solo via mare o dalla spiaggia antistante;
- Slievemore (Sliabh Mór in gaelico irlandese) dalla strana forma arrotondata
Oltre il verde smeraldo e le acque turchesi
Ma questo isola di natura incontaminata, cosa offre oltre a questo? Ad un’amante della storia come me, molto altro ancora.
Da Achill Sound, modesto paesino di accesso all’isola, si prosegue verso sud in direzione del vecchio cimitero Kildavnet e il quattrocentesco Carrick Kildavnet Castle. Questo torrione/castello è molto famoso per il legame con la casata degli O’Malley e in particolare con la pirata Grace O’Malley.
A dire la verità le torri/castello che si contendono l’onore di aver ospitato la piratessa irlandese sono due: il Carrick Kildavnet Castele e il Rockfleet Castle nei dintorni di Newport. Ma forse pochi sanno che il castello è costruito sulle ceneri della chiesa di San Dympna e che li vicino si trova uno dei tanti pozzi di marea il St Dympna’s Holy Well.
Proseguendo sulla Atlantic Drive, vi trovate davanti il pittoresco villaggio di pescatori di Dooega. Proseguendo lungo la strada che attraversa quest’isola dalle mille sfumature, arriviamo alla parte più antica. Alle pendici del Sievemore sorge un villaggio disabitato, Desert village appunto, abbandonato e distrutto dopo la Grande Carestia. Sono all’incirca 80 case, distrutte a metà del 1800 e visitabili liberamente al pubblico. Ma questa zona è anche disseminata di tombe e megaliti neolitici, datati oltre 5.000 anni fa.
Tanti i motivi per cui è quasi d’obbligo percorrere la Atlantic Drive e godersi lo spettacolo di una natura meravigliosa, ammantata di storia. Non sempre l’Irlanda è ricordata per le spiagge da sogno, ma questo piccolo angolo di paradiso merita di essere visto.
Attenzione però, qui più che in altri luoghi, rischiate di innamorarvi perdutamente di questa terra e di non volerla più lasciare. Quindi dosate con cura.
Articolo di Cristina Irelandream
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