Un migliaio di chilometri in direzione Nord, in sella al nostro ormai compagno di avventure, il TFlot, verso la nostra destinazione: Belgio. Perché abbiamo scelto questo paese che di solito non si considera mai nelle mete turistiche europee? Cosa ci sarà mai da vedere? Medioevo, storia, distese di campi, colori vividi e… un’importante cultura della birra, il nettare degli dei! Direi che ce n’è a sufficienza o perlomeno tutto quello che piace a me. Piacevole scoperta, dopo la fuga veloce a Bruxelles e Bruges dell’anno scorso. Un paese misterioso e affascinante che ci ha visto vagabondare per 3.350 km alla scoperta di borghi medioevali immersi nella natura e di abbazie Cistercensi e Benedettine, alcune di queste trappiste, che ci hanno permesso di assaporare la cultura della produzione centenaria, se non millenaria, della birra belga. Siamo partite venerdi tardo pomeriggio per affrontare la prima grande tornata di chilometri, che ci ha portato in terra teutonica. Il sabato, sveglie di prima mattina, dopo una veloce colazione riprendiamo il cammino verso la nostra prima tappa: Esslingen. In linea con la nostra trasferta franco-fiamminga, borgo gotico medioevale, con una cinta muraria di tutto rispetto e una scalinata imponente che porta alle mura di borgo vecchio. Quindi riprendiamo la strada verso la nostra destinazione e la prima tappa in terra belga: Achouffe, paese dell’omonima birra La Chouffe, la birra degli gnomi, dei folletti, assaporata in una delle sue Brasserie più conosciute “La grange” di fronte ad un laghetto. Ripartiamo in direzione La Roche en Ardenne, con il suo maestoso castello, che la rende la perla delle Ardenne. Quindi finiamo la nostra prima giornata a Durbuy. Città più piccola al mondo nonché destinazione europea di eccellenza, ci ha offerto degli scorci incredibili, vicoli medioevali, fortificazioni e un borgo vecchio incredibile adagiato lungo l’Ourthe. Il giorno successivo è uno dei più impegnativi dal punto di vista sensoriale … le tappe, che chilometricamente parlando sono molto vicino, sono: Ciney, Dinant (Leffe), Purnode ( Blanche de Namur) Hoegaarden e Grimbergen. Una particolare menzione alla Cattedrale/Museo della Leffe a Dinant, con una delle degustazioni più interessanti e poi Grimbergen, dove ci siamo fermate alla sera, gustando la nostra cena in un ristorante ricavato da un vecchio mulino, il Tommen Mollen, raggiunto pedalando attraverso vicoli e vicoletti in attesa di un tramonto mozzafiato. Eh si, perché al nord il sole in questo periodo tramonta dopo le 21.30. Il giorno successivo invece è la nostra tappa culturale: Gent e Brugge. Gent è una cittadina di medie dimensioni, che merita di essere vista dal suo profilo migliore: i canali. Boat Trip lungo i canali che ci permette di vedere la parte più antica della città, compreso il suo castello imponente. Brugge, una delle tante venezie del nord, sonnolenta e dall’atmosfera fiabesca, con una bella piazza, il Grote Markt e il suo Belfort, le case colorate di mattoncini, il beghinaggio più antico, i mulini di Sant’Anna, il suo centro invaso dai ciclisti ( noi comprese) e la Brasserie De Halve Maan con la sua Brugse Zot. Il quarto giorno direzione Westvleteren, con l’abbazia di St. Sixtus e la sua birra 12 gradi, Ypres, Pipaix e il birrificio Trolls & Bush e Chimay dove ceniamo con una degustazione di birre e formaggi Chimay. Passiamo la nottata in questa piccola cittadina per poi visitarla il giorno dopo. La mattina ci svegliamo presto, visitiamo il paesetto di Chimay, la sua abbazia trappista, il museo dell’omonima birra e poi ci dirigiamo verso Purnode ma sulla strada troviamo due splendide sorprese: la Brasserie Fagnes, con il birrificio interno al locale e l’abbazia Maredsous, imponente e austera. Riprendiamo la nostra strada verso Rochefort e la sua abbazia non visitabile, Vresse e una splendida strada panoramica che porta a Rochehaut e quindi a Bouillon. Cittadina interessante nella quale parcheggiamo in riva al fiume e all’ombra di un castello spettacolare. Serata passata scorrazzando in bicicletta per le viuzze e cenando al Roi des Moules. La mattina successiva visita al castello, che in realtà è quasi un borgo intero e shopping di birre! Troviamo un negozietto tattico con tante birre artigianali e riprendiamo il nostro viaggio verso Orval, l’ultima tappa importante della nostra avventura. Abbazia imponente con annessa Brasserie e Fromagerie ( non visitabili), ma qui si può solo acquistare. Quindi poco distante troviamo l’Ange Gardien, la Brasserie che ci permette di assaggiare i vari formaggi e l’altra Orval, l’unica variante della birra classica, servita solo qui. Ci dirigiamo a Luxeuil les bains e la mattina successiva, direzione Annecy. Viaggio quasi terminato, siamo sulla via del ritorno; impossibile visitare Annecy, il caldo torrido e afoso ce lo proibisce, quindi ci adagiamo sulle sponde del Lac Vaudal. Direzione casa attraverso il passo del Moncenisio, dove troviamo refrigerio, 15 gradi contro i 40 di casa nostra… la voglia di tornare già era poca per lo splendido viaggio fatto, se in più ci mettiamo essere tornati in un forno crematorio, fatemi tornare indietro!
Difficile raccogliere in poche foto questa magnifica terra, per vederle tutte, clicca qui
Scrivi un commento